“Per l'atra polve intanto strascinava di Pàtroclo la nuda salma
il duce troiano, onde troncarne dagli omeri la testa, e far del rotto corpo ai
cani di Troia orrido pasto. Ma gli fu sopra col turrito scudo il Telamònio:
retrocesse Ettorre nella torma de' suoi, d'un salto ascese il cocchio, e le
rapite armi famose dielle ai Teucri a portar nella cittade, d'alta sua gloria
monumento.”
Iliade,Libro XVI
Patroclo, vestitosi delle armi di Achille, giunge in soccorso dei greci ormai quasi sopraffatti. I troiani credendolo Achille, ingannati dalle armi, fuggono inseguiti fin sotto le mura di Troia. Nella nuova mischia Ettore uccide Patroclo e si veste delle armi che furono di Achille. I greci si ritirano nuovamente verso lo Scamandro inseguiti da Ettore.
Achille,
avvertito della morte dell'amico, interviene nella battaglia, la sua rabbia è
incontenibile e i troiani sono presto costretti a guadare al contrario il fiume
appena attraversato. Lo spirito del fiume nel frattempo disgustato dal sangue
versato dai troiani per causa di Achille, provoca una piena che rallenta
l'avanzata greca e permette ai troiani di ritirarsi entro le mura.
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